I 100 migliori libri di saggistica di tutti i tempi: la lista completa

1. The Sixth Extinction di Elizabeth Kolbert (2014)
Un resoconto avvincente della catastrofe incombente causata dai “vicini dall’inferno” dell’ecologia – l’umanità.

2. The Year of Magical Thinking di Joan Didion (2005)
Questo esame severo e devastante del dolore dell’autrice dopo la morte improvvisa del marito ha cambiato la natura della scrittura sul lutto.

3. No Logo di Naomi Klein (1999)
La bibbia anti-branding di Naomi Klein ha combinato un approccio fresco all’egemonia aziendale con un potente reportage dal lato oscuro del capitalismo.

4. Birthday Letters di Ted Hughes (1998)
Queste appassionate e audaci poesie indirizzate alla defunta moglie di Hughes, Sylvia Plath, contribuiscono alla mitologia della coppia e sono una pietra miliare della poesia inglese.

5. Dreams from My Father di Barack Obama (1995)
Questo libro di memorie straordinariamente sincero ha rivelato non solo un talento letterario, ma una forza che avrebbe cambiato per sempre il volto della politica statunitense.

6. A Brief History of Time di Stephen Hawking (1988)
Il mega-venduto racconto del fisico teorico sulle origini dell’universo è un capolavoro di indagine scientifica che ha influenzato le menti di una generazione.

7. The Right Stuff di Tom Wolfe (1979)
Tom Wolfe ha portato il reportage a nuovi livelli abbaglianti nella sua ricerca di scoprire cosa fa volare un uomo sulla luna.

8. Orientalism di Edward Said (1978)
Questo capolavoro polemico che sfida gli atteggiamenti occidentali verso l’Oriente è attuale oggi come lo era al momento della pubblicazione.

9. Dispatches di Michael Herr (1977)
Un irresistibile senso di urgenza e una voce unica fanno del memoir di Herr sul Vietnam il resoconto definitivo della guerra dei nostri tempi.

10. Il gene egoista di Richard Dawkins (1976)
Un inebriante rinnovamento della teoria evolutiva che ha coniato l’idea del meme e ha aperto la strada alle opere successive e più polemiche del professor Dawkins.

Tom Wolfe.
Tom Wolfe nel 2012. Fotografia: Mark Seliger/AP

11. North di Seamus Heaney (1975)
Questa raccolta cruda, tenera e senza fronzoli trascende la politica, riflettendo il desiderio di Heaney di muoversi “come un agente doppio tra i grandi concetti”.

12. Awakenings di Oliver Sacks (1973)
Il commovente resoconto di Sacks su come, come medico alla fine degli anni ’60, rianimò pazienti che erano stati neurologicamente “congelati” dalla malattia del sonno si riverbera ancora oggi.

13. The Female Eunuch di Germaine Greer (1970)
La famosa polemica della femminista australiana rimane un capolavoro di libera espressione appassionata in cui sfida il ruolo della donna nella società.

14. Awopbopaloobop Alopbamboom di Nik Cohn (1969)
Questo appassionato resoconto di come il rock’n’roll ha cambiato il mondo è stato scritto con l’energia selvaggia del suo argomento.

15. The Double Helix di James D Watson (1968)
Un resoconto sorprendentemente personale e accessibile di come gli scienziati di Cambridge Watson e Francis Crick hanno svelato i segreti del DNA e trasformato la nostra comprensione della vita.

16. Contro l’interpretazione di Susan Sontag (1966)
I primi saggi della scrittrice americana forniscono la quintessenza del commento agli anni ’60.

17. Ariel di Sylvia Plath (1965)
L’innovativa raccolta, che ruota intorno alla fascinazione della poetessa per la propria morte, ha affermato Plath come una delle poetesse più originali e dotate del secolo scorso.

18. The Feminine Mystique di Betty Friedan (1963)
Il libro che ha acceso il femminismo della seconda ondata ha catturato la frustrazione di una generazione di casalinghe americane della classe media, osando chiedere: “È tutto qui?”

19. The Making of the English Working Class di EP Thompson (1963)
Questo capolavoro influente e minuziosamente compilato si legge come un’anatomia della Gran Bretagna pre-industriale – e una descrizione dell’esperienza perduta dell’uomo comune.

20. Primavera silenziosa di Rachel Carson (1962)
Questo classico dell’avvocatura americana scatenò una protesta a livello nazionale contro l’uso dei pesticidi, ispirò la legislazione che avrebbe cercato di controllare l’inquinamento e lanciò il moderno movimento ambientalista negli Stati Uniti.

Susan Sontag 1975
Susan Sontag, ritratta nel 1975. Fotografia: © The Peter Hujar Archive; courtesy Pace MacGill Gallery

21. La struttura delle rivoluzioni scientifiche di Thomas S Kuhn (1962)
Il fisico e filosofo della scienza americano ha coniato la frase “cambiamento di paradigma” in un libro che è visto come una pietra miliare nella teoria scientifica.

22. Un dolore osservato di CS Lewis (1961)
Questo potente studio sulla perdita si chiede: “Dov’è Dio?” ed esplora la sensazione di solitudine e il senso di tradimento che anche i non credenti riconosceranno.

23. The Elements of Style di William Strunk e EB White (1959)
Dorothy Parker e Stephen King hanno entrambi spinto gli aspiranti scrittori verso questa nitida guida alla lingua inglese dove la brevità è la chiave.

24. The Affluent Society di John Kenneth Galbraith (1958)
Un bestseller ottimista, in cui l’economista preferito da JFK promuove gli investimenti sia nel settore pubblico che in quello privato.

25. Gli usi dell’alfabetizzazione: Aspects of Working-Class Life di Richard Hoggart (1957) Questo influente studio culturale della Gran Bretagna del dopoguerra offre verità pertinenti sulla comunicazione di massa e l’interazione tra la gente comune e le élite.

26. Notes of a Native Son di James Baldwin (1955)
La storica raccolta di saggi di Baldwin esplora, con un linguaggio eloquente, cosa significa essere un nero nell’America moderna.

27. Il nudo: A Study of Ideal Art di Kenneth Clark (1956)
L’indagine di Clark sul nudo dai Greci a Picasso prefigura le altisonanti rivendicazioni del critico per l’umanità nella sua successiva opera seminale, Civilisation.

28. Il riccio e la volpe di Isaiah Berlin (1953)
Il grande storico delle idee inizia con una parabola animale e finisce, attraverso una dissezione dell’opera di Tolstoj, in un sistema di pensiero esistenziale.

29. Aspettando Godot di Samuel Beckett (1952/53)
Uno spartiacque enigmatico ed esilarante che ha cambiato il linguaggio teatrale e che ancora oggi fa discutere dopo sei decenni. Un capolavoro dell’assurdo.

30. A Book of Mediterranean Food di Elizabeth David (1950)
Questo libro di ricette di riferimento, una reazione inorridita al razionamento postbellico, ha introdotto i cuochi al cibo dell’Europa meridionale e i lettori all’arte del food writing.

Romanzo americano, scrittore, drammaturgo, poeta, saggista e attivista per i diritti civili James Baldwin nel 1979. Fotografia: Ralph Gatti/AFP/Getty Images

31. La grande tradizione di FR Leavis (1948)
La controversa dichiarazione del critico sulla letteratura inglese è una divertente, spesso scioccante, dissezione del romanzo, i cui effetti si sentono ancora oggi.

32. The Last Days of Hitler di Hugh Trevor-Roper (1947)
Il vivido e terrificante resoconto dello storico sulla fine del Führer, basato sul suo lavoro postbellico per i servizi segreti britannici, rimane insuperato.

33. The Common Sense Book of Baby and Child Care del dottor Benjamin Spock (1946)
Il pionieristico manuale esortava i genitori a fidarsi di se stessi, ma fu anche accusato di essere la fonte del “permissivismo” del dopoguerra.

34. Hiroshima di John Hersey (1946)
Lo straordinario e avvincente libro di Hersey racconta le storie personali di sei persone che hanno subito l’attacco alla bomba atomica del 1945.

35. La società aperta e i suoi nemici di Karl Popper (1945)
Il grido di battaglia del filosofo austriaco per la democrazia liberale occidentale è stato molto influente negli anni ’60.

36. Ragazzo nero: A Record of Childhood and Youth di Richard Wright (1945)
Questo influente libro di memorie di un ragazzo ribelle del sud evoca vividamente la lotta per l’identità afroamericana nei decenni precedenti i diritti civili.

37. How to Cook a Wolf di MFK Fisher (1942)
L’icona culinaria americana fu uno dei primi scrittori ad usare il cibo come metafora culturale, descrivendo i piaceri sensuali della tavola con eleganza e passione.

38. Enemies of Promise di Cyril Connolly (1938)
La dissezione di Connolly dell’arte della scrittura e dei pericoli della vita letteraria ha trasformato la scena inglese contemporanea.

39. La strada per Wigan Pier di George Orwell (1937)
Il resoconto spietatamente onesto di Orwell su tre città del nord durante la Grande Depressione fu una pietra miliare nello sviluppo politico dello scrittore.

40. The Road to Oxiana di Robert Byron (1937)
Molto ammirato da Graham Greene ed Evelyn Waugh, l’abbagliante e senza tempo resoconto di un viaggio in Afghanistan di Byron è forse il più grande libro di viaggio del XX secolo.

George Orwell alla macchina da scrivereCaption: George Orwell, scrittore e giornalista britannico, alla macchina da scrivere (Foto di Mondadori Portfolio via Getty Images)
George Orwell visto alla sua macchina da scrivere. Fotografia: Mondadori/Getty Images

41. How to Win Friends and Influence People di Dale Carnegie (1936)
L’originale manuale di auto-aiuto sulla vita americana – con la sua influenza che si estende dalla Grande Depressione a Donald Trump – ha molto di cui rispondere.

42. Testament of Youth di Vera Brittain (1933)
Lo studio della Brittain sulla sua esperienza della prima guerra mondiale come infermiera e poi vittima della perdita rimane una potente dichiarazione antibellica e femminista.

43. La mia prima vita: A Roving Commission di Winston Churchill (1930)
Churchill si diletta con candidi racconti dell’infanzia e delle avventure del ragazzo stesso nella guerra boera che lo hanno reso un eroe dei tabloid.

44. Goodbye to All That di Robert Graves (1929)
Il racconto di Graves delle sue esperienze nelle trincee della prima guerra mondiale è un tour de force sovversivo.

45. A Room of One’s Own di Virginia Woolf (1929)
Il saggio della Woolf sulla lotta delle donne per l’indipendenza e le opportunità creative è una pietra miliare del pensiero femminista.

46. The Waste Land di TS Eliot (1922)
Il lungo poema di Eliot, scritto in extremis, ha incarnato lo spirito degli anni successivi alla prima guerra mondiale.

47. Ten Days That Shook the World di John Reed (1919)
Il racconto romantico del socialista americano sulla rivoluzione russa è un capolavoro di reportage.

48. The Economic Consequences of the Peace di John Maynard Keynes (1919)
Il resoconto del grande economista su cosa andò storto alla conferenza di Versailles dopo la prima guerra mondiale fu polemico, appassionato e preveggente.

49. La lingua americana di HL Mencken (1919)
Questa dichiarazione di indipendenza linguistica del famoso giornalista e commentatore americano ha segnato un nuovo capitolo cruciale nella prosa americana

50. Eminent Victorians di Lytton Strachey (1918)
Le demolizioni partigiane, spesso imprecise ma brillanti di quattro grandi inglesi del XIX secolo illustrano la vita nel periodo vittoriano da diverse prospettive.

Virginia Woolf, nella foto del 1933.
Virginia Woolf, nella foto del 1933. Fotografia: Central Press/Getty Images

51. The Souls of Black Folk di WEB Du Bois (1903)
La raccolta di saggi del grande attivista sociale sull’esperienza afroamericana divenne un testo fondatore del movimento per i diritti civili.

52. De Profundis di Oscar Wilde (1905)
C’è un’emozionante maestosità nel tormentato tour de force di Oscar Wilde scritto mentre si preparava al rilascio dal carcere di Reading.

53. The Varieties of Religious Experience di William James (1902)
Questa opera rivoluzionaria scritta dal fratello meno famoso di Henry James ha portato un impulso democratizzante al regno del credo religioso.

54. Brief Lives di John Aubrey, a cura di Andrew Clark (1898)
Veramente in anticipo sui tempi, lo storico e pettegolo del XVII secolo John Aubrey è giustamente accreditato come l’uomo che ha inventato la biografia.

55. Memorie personali di Ulysses S. Grant (1885)
Il generale della guerra civile diventato presidente era un autore riluttante, ma ha stabilito il gold standard per le memorie presidenziali, delineando il suo viaggio dall’infanzia in poi.

56. Vita sul Mississippi di Mark Twain (1883)
Questo libro di memorie sul periodo di Samuel Clemens come pilota di battelli a vapore fornisce informazioni sui suoi personaggi più noti, così come sullo scrittore che sarebbe diventato.

57. Travels With a Donkey in the Cévennes di Robert Louis Stevenson (1879)
L’escursione dello scrittore scozzese sulle montagne francesi con un asino è un classico pionieristico della letteratura all’aperto – e tanto influente quanto la sua narrativa.

58. Nonsense Songs di Edward Lear (1871)
I vittoriani amavano i giochi di parole, e pochi potrebbero rivaleggiare con questo compendio di delirio verbale del “laureato del nonsense” britannico.

59. Cultura e Anarchia di Matthew Arnold (1869)
Arnold catturò l’umore del pubblico con questa critica di alta mentalità ma divertente della società vittoriana, ponendo domande sull’arte del vivere civile che ancora ci lasciano perplessi.

60. On the Origin of Species di Charles Darwin (1859)
La rivoluzionaria, umana e leggibilissima introduzione di Darwin alla sua teoria dell’evoluzione è probabilmente il libro più importante dell’epoca vittoriana.

Scrittore e satirico americano Samuel Langhorne Clemens, conosciuto con il nome di Mark Twain.
Mark Twain. Fotografia: Alamy

61. On Liberty di John Stuart Mill (1859)
Questo scrittore fine e lucido ha catturato l’umore del tempo con questa vivace affermazione dei diritti dell’individuo inglese.

62. The Wonderful Adventures of Mrs Seacole in Many Lands di Mary Seacole (1857)
Un’autobiografia gloriosamente divertente dell’ampiamente venerata vittoriana a volte descritta come “la Florence Nightingale nera”.

63. The Life of Charlotte Brontë di Elizabeth Gaskell (1857)
Possibilmente il miglior lavoro di Gaskell – un ritratto audace di una donna brillante logorata dalle eccentricità del padre e dalla morte dei suoi fratelli.

64. Walden di Henry David Thoreau (1854)
Questo racconto del rifiuto di un uomo della società americana ha influenzato generazioni di liberi pensatori.

65. Thesaurus di Dr Peter Mark Roget (1852)
Nato da un desiderio vittoriano di ordine e armonia tra le nazioni, questa guida alla lingua inglese è tanto unica quanto indispensabile.

66. London Labour and the London Poor di Henry Mayhew (1851)
L’influenza delle descrizioni dettagliate e spassionate del giornalista vittoriano sulla vita delle classi inferiori di Londra è evidente, fino ai giorni nostri.

67. Household Education di Harriet Martineau (1848)
Questa protesta contro la mancanza di istruzione femminile fu pionieristica quanto la sua autrice nei circoli letterari vittoriani.

68. Narrative of the Life of Frederick Douglass, an American Slave di Frederick Douglass (1845)
Queste vivide memorie furono influenti per l’abolizione della schiavitù, e il suo autore sarebbe diventato uno degli afroamericani più influenti del XIX secolo.

69. Essays by RW Emerson (1841)
L’inventore del “trascendentalismo” nel New England è ancora venerato per i suoi pensieri di alto livello sull’individualità, la libertà e la natura espressi in 12 saggi.

70. Domestic Manners of the Americans di Frances Trollope (1832)
Ricco di dettagli e snobismo del Vecchio Mondo, il classico diario di viaggio della Trollope identifica aspetti del carattere nazionale americano ancora visibili oggi.

Frederick Douglass, nella foto del 1855.
Frederick Douglass, nella foto del 1855. Fotografia: Library of Congress/Getty Images

71. An American Dictionary of the English Language di Noah Webster (1828) Sebbene sia un punto di riferimento lessicografico da affiancare al risultato del dottor Johnson, l’originale vendette solo 2.500 copie e lasciò il suo autore con dei debiti.

72. Confessioni di un mangiatore d’oppio inglese di Thomas De Quincey (1822)
Un libro di memorie sulla dipendenza, da parte del celebre e supremo talento contemporaneo di Coleridge e Wordsworth, che delinea la sua vita legata alla droga.

73. Tales from Shakespeare di Charles e Mary Lamb (1807)
Un’inquieta squadra di fratello e sorella produsse uno dei volumi più venduti del XIX secolo e semplificò la complessità delle opere di Shakespeare per un pubblico più giovane.

74. Travels in the Interior Districts of Africa di Mungo Park (1799)
Il resoconto dell’esploratore scozzese della sua eroica ricerca individuale del fiume Niger fu un bestseller contemporaneo e una grande influenza su Conrad, Melville e Hemingway.

75. The Autobiography of Benjamin Franklin di Benjamin Franklin (1793)
La vita del padre fondatore degli Stati Uniti, tratta da quattro diversi manoscritti, combina le vicende dell’America rivoluzionaria con le sue lotte private.

76. A Vindication of the Rights of Woman di Mary Wollstonecraft (1792)
Questo testo radicale attacca i pensatori maschili dominanti dell’epoca e pone le basi del femminismo.

77. The Life of Samuel Johnson LLD di James Boswell (1791)
Questa enorme opera è una delle più grandi biografie inglesi e una testimonianza di una delle grandi amicizie letterarie.

78. Reflections on the Revolution in France di Edmund Burke (1790)
Motivato dalla rivoluzione d’oltremanica, questa appassionata difesa del sistema aristocratico è una pietra miliare del pensiero conservatore.

79. The Interesting Narrative of the Life of Olaudah Equiano di Olaudah Equiano (1789)
Il più famoso libro di memorie sugli schiavi del XVIII secolo è una lettura potente e terrificante, e ha stabilito Equiano come una figura fondamentale nella tradizione letteraria nera.

80. The Natural History and Antiquities of Selborne di Gilbert White (1789)
Le belle e lucide osservazioni di questo curato sulla fauna di un villaggio dell’Hampshire hanno ispirato generazioni di naturalisti.

Mary Wollstonecraft. Fotografia: Alamy

81. The Federalist Papers di ‘Publius’ (1788)
Questi saggi hanno chiarito gli scopi della repubblica americana e si affiancano alla Dichiarazione d’Indipendenza come pietra miliare della democrazia americana.

82. Il diario di Fanny Burney (1778)
Le memorie acutamente osservate di Burney aprono una finestra sui circoli letterari e di corte dell’Inghilterra di fine XVIII secolo.

83. The History of the Decline and Fall of the Roman Empire di Edward Gibbon (1776-1788)
Forse il più grande e certamente uno dei più influenti libri di storia in lingua inglese, in cui Gibbon sviluppa la narrazione dall’apice dell’impero romano alla caduta di Bisanzio.

84. La ricchezza delle nazioni di Adam Smith (1776)
Fondendo storia, filosofia, psicologia e sociologia, l’intellettuale scozzese inventò da solo la moderna economia politica.

85. Common Sense di Tom Paine (1776)
Questo piccolo libro aiutò ad accendere l’America rivoluzionaria contro gli inglesi sotto Giorgio III.

86. A Dictionary of the English Language di Samuel Johnson (1755)
L’impresa decennale di Johnson ha incorniciato la lingua inglese per i secoli a venire con chiarezza, intelligenza e straordinaria arguzia.

87. A Treatise of Human Nature di David Hume (1739)
Questa è ampiamente considerata l’opera più importante del filosofo, ma la sua prima pubblicazione fu un disastro.

88. A Modest Proposal di Jonathan Swift (1729)
La soluzione strabiliante del satirico alla situazione dei poveri irlandesi è tra i più potenti trattati in lingua inglese.

89. A Tour Through the Whole Island of Great Britain di Daniel Defoe (1727) Leggibile, affidabile, pieno di sorpresa e fascino, il Tour di Defoe è una guida di viaggio letteraria eccezionale.

90. An Essay Concerning Human Understanding di John Locke (1689)
Eloquente e influente, l’opera più celebre del filosofo illuminista incarna lo spirito inglese e mantiene una rilevanza duratura.

Samuel Johnson, circa 1754.
Samuel Johnson, circa 1754. Illustrazione: UniversalImagesGroup/Getty

91. The Book of Common Prayer di Thomas Cranmer (1662)
Il libro di preghiera volgare inglese di Cranmer è probabilmente il libro più letto nella tradizione letteraria inglese.

92. The Diary of Samuel Pepys di Samuel Pepys (1660)
Il ritratto di uno straordinario inglese, i cui scintillanti resoconti di prima mano dell’Inghilterra della Restaurazione sono registrati insieme alle sue rampanti imprese sessuali.

93. Hydriotaphia, Urn Burial, or A Brief Discourse of the Sepulchral Urns Lately Found in Norfolk di Sir Thomas Browne (1658)
Browne si è guadagnato la reputazione di “scrittore di scrittori” con questo breve saggio sulle usanze di sepoltura.

94. Leviathan di Thomas Hobbes (1651)
Il saggio di Hobbes sul contratto sociale è sia un testo fondatore del pensiero occidentale che un capolavoro di arguzia e immaginazione.

95. Areopagitica di John Milton (1644)
Oggi Milton è ricordato come un grande poeta. Ma questo infuocato attacco alla censura e la richiesta di una stampa libera rivelano un brillante radicale inglese.

96. Devotions Upon Emergent Occasions di John Donne (1624)
L’intensa meditazione del poeta sul significato della vita e della morte è un’opera folgorante che contiene alcuni dei suoi scritti più memorabili.

97. The First Folio di William Shakespeare (1623)
La prima edizione delle sue opere ha stabilito il drammaturgo per tutti i tempi in una raccolta di 36 opere con un cast assemblato di personaggi immortali.

98. The Anatomy of Melancholy di Robert Burton (1621)
Il garrulo e ripetitivo capolavoro di Burton è un compendio della malinconia, un sublime fermaporta letterario che esplora l’umanità in tutti i suoi aspetti.

99. The History of the World di Walter Raleigh (1614)
L’opera in prosa più importante di Raleigh, quasi 1 milione di parole in totale, usa la storia antica come un commento sornione sui problemi attuali.

100. Bibbia di Re Giacomo: The Authorised Version (1611)
È impossibile immaginare il mondo di lingua inglese celebrato in questa serie senza la Bibbia di Re Giacomo, che è universale e influente quanto Shakespeare.

– Questo articolo è stato modificato il 9 aprile 2018. Una versione precedente diceva che il libro Common Sense di Tom Paine ha contribuito ad accendere l’America rivoluzionaria contro gli inglesi sotto Giorgio II. Questo è stato corretto per dire Giorgio III.

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