The Correlation Between Dairy Product Consumption and Gastrointestinal Bleed, Ovarian Cancer, and Diabetes in Infants: A Meta-Analysis Approach

Le incidenze di emorragie gastrointestinali, cancro ovarico e diabete nei neonati sono recentemente aumentate. In uno studio, durante i secondi sei mesi di vita, i bambini che sono stati alimentati con latte vaccino intero hanno sperimentato un aumento del 30% delle emorragie intestinali e una significativa perdita di ferro nelle feci. Si presume che questo sia legato al consumo della proteina caseina presente nel latte di mammiferi. Caseina è il nome di una famiglia di fosfoproteine (αS1, αS2, β, κ). Queste proteine si trovano nel latte dei mammiferi e costituiscono l’80% delle proteine del latte di mucca e tra il 20% e il 45% delle proteine del latte umano. La caseina può essere considerata un cancerogeno potenzialmente pericoloso. Lo studio intende utilizzare un approccio di meta-analisi per l’interpretazione dei dati. Intende mostrare una correlazione tra il consumo di prodotti lattiero-caseari e l’incidenza correlata di emorragie gastrointestinali nei neonati, tumori ovarici e diabete mellito. Uno studio ha scoperto che il consumo di latte di mucca è associato a una funzione immunitaria indebolita nei bambini, che può portare a infezioni ricorrenti. Nel latte di mucca si trovano alti livelli circolanti di fattori di crescita, come IGF-1 e VEGF, che sono legati a sostanze cancerogene. Lo studio di un’altra popolazione asiatica ha scoperto che l’incidenza del cancro è di 1 su 100.000 rispetto a 1 su 12 in Occidente. Insieme questi dati implicano una correlazione tra il consumo di diario e i tumori e altre malattie, dato che c’è poco o nessun consumo di latticini nella dieta tradizionale asiatica, ma un abbondante consumo di latticini nella dieta occidentale. La valutazione dei dati porterà ad approcci dietetici più riformati ed evidenzierà ulteriormente il ruolo che il latte vaccino e altri prodotti caseari possono giocare nella prevalenza e nell’incidenza del cancro alle ovaie, nell’emorragia gastrointestinale nei neonati e nell’incidenza del diabete mellito.

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