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Non lo chiamano la vite che ha mangiato il Sud per niente. Il kudzu ha una grande reputazione, ma quanto ne sai veramente? Non puoi guidare per un miglio nel Sud senza scorgere una cortina di kudzu, quindi impara un po’ su questa specie invasiva in modo da avere qualche fatto vegetale divertente da condividere la prossima volta che intravedi la famigerata vite.
È una pianta invasiva nel Sud americano.
Quello che conosciamo come kudzu (Pueraria montana) è stato portato dall’Asia negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. Fu piantato con l’idea che potesse essere una soluzione per l’erosione del suolo, ma la sua diffusione aggressiva ha dimostrato di essere un problema crescente piuttosto che una soluzione ecologica, ed è considerato una specie invasiva nel Sud.
Fu piantato ampiamente negli anni ’30 e ’40.
Dopo il Dust Bowl del 1930, si cominciò a promuovere il kudzu come una soluzione per l’erosione e i terreni poveri di nutrienti. Il Soil Conservation Service è stato istituito negli Stati Uniti e, secondo la New Georgia Encyclopedia, ha promosso la propagazione del kudzu (e la piantagione di circa 500.000 acri della vite) in tutta la Georgia, Virginia, North Carolina e Alabama.
Kudzu può crescere al ritmo di un piede al giorno.
In totale, il kudzu ha la capacità di diffondersi fino a 60 piedi per stagione di crescita. Una radice può produrre molte viti, che si insinuano tutte verso l’esterno – orizzontalmente e verticalmente – aggrappandosi e arrampicandosi e creando cortine di kudzu. A causa di questo, la crescita del kudzu può essere problematica anche per altre piante. Il kudzu si diffonde sul paesaggio e crea un tappeto spesso che soffoca le piante e gli alberi vicini, schermandoli dalla luce del sole di cui hanno bisogno per prosperare.
Le caratteristiche di fissazione dell’azoto del kudzu possono essere problematiche.
Kudzu ha la capacità di ciclare l’azoto attraverso il suolo e l’aria ad un tasso superiore a quello di molte altre piante, e la ricerca ha scoperto che i tassi di azoto sono più alti nelle aree dove il kudzu è abbondante. Secondo una ricerca pubblicata nel 2010 (Hickman et al.), “L’invasione di Kudzu (Pueraria montana) raddoppia le emissioni di ossido nitrico e aumenta l’inquinamento da ozono”. L’aumento delle emissioni di azoto è collegato a tassi di inquinamento più elevati, che possono avere un impatto negativo sull’atmosfera.
Negli anni ’70, il kudzu era etichettato come erbaccia.
Sebbene sia stato piantato ampiamente a metà del XX secolo, solo pochi decenni dopo il kudzu era considerato un parassita delle piante di altissime proporzioni. Secondo la New Georgia Encyclopedia, “Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha rimosso il kudzu dalla lista delle colture di copertura accettabili per il suo programma di conservazione agricola negli anni ’50, e nel 1972 ha retrocesso la pianta allo status di erbaccia”. E’ così che è conosciuto oggi, mentre continua a diffondersi nel paesaggio del Sud.
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Un’altra cosa che sappiamo per certo: non lo pianteremmo mai di proposito. Cos’altro sai sul kudzu?
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