Archibald et al. nel 2011 hanno eretto il genere Titanomyrma, descritto la specie Titanomyrma lubei e proposto due nuove combinazioni, T. gigantea (ex Formicium giganteum Lutz, 1986) e T. simillima (ex F. simillimum Lutz, 1986). T. gigantea è stata designata come specie tipo del genere.
Il genere Titanomyrma si differenzia dagli altri della famiglia per la forma del gastere che è variabile. Nelle tre specie incluse il gastere varia da ovale a più snello o cilindrico. La larghezza del segmento addominale A5 rispetto agli altri segmenti del gaster è variabile e le lunghezze relative di A3-A7 sono anch’esse variabili.
Le regine delle tre Titanomyrma possono essere distinte da quelle di altri generi più facilmente dai caratteri del gaster. I gasteri sono più sottili in Titanomyrma. Tra le tre specie di Titanomyrma, il rapporto tra lunghezza e larghezza delle regine delle tre specie è il seguente, T. lubei – 2,14, T. gigantea – 1,40, e T. simillima – 1,50. La metà centrale di T. lubei è approssimativamente cilindrica mentre per le altre specie di Titanomyrma è ovata con il segmento A5 che è il più largo. Il segmento A3 ha una lunghezza pari a circa un quarto della larghezza mentre per le altre specie è circa un terzo. Il segmento A4 è lungo il triplo della lunghezza del segmento A3 mentre quello dei segmenti A4 delle altre specie è meno del doppio. Il segmento A5-6 di T. lubei è lungo circa la metà della larghezza, mentre per le altre specie è circa un terzo. A3 non è curvo intorno al picciolo all’attaccatura.
T. gigantea è la più grande formica gigante mai trovata, più grande delle più grandi formiche giganti esistenti, che sono le formiche pilota del genere Dorylus, lunghe cinque centimetri, trovate nell’Africa centrale e orientale. I fossili indicano che i maschi crescevano fino a 3 centimetri (1.2 in) e le regine crescevano fino a 6 centimetri (2.4 in). Aveva un’apertura alare di circa 15 centimetri (5.9 in).