Segni precoci di infarto cerebrale al CT: affidabilità dell’osservatore ed esito dopo il trattamento trombolitico – revisione sistematica

Scopo: Per rivedere sistematicamente tutti i segni tomografici computerizzati (CT) segnalati in ictus ischemico acuto per determinare l’accordo interosservatore e la relazione tra segni precoci CT ed esito del paziente con o senza trombolisi.

Materiali e metodi: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura utilizzando la metodologia del Cochrane Stroke Group per identificare gli studi pubblicati tra il 1990 e il 2003 che sono stati eseguiti per valutare l’accordo interosservatore sui segni precoci dell’infarto sulle scansioni CT ottenute entro 6 ore dall’insorgenza dei sintomi dell’ictus e determinare la relazione tra i segni precoci dell’infarto e l’esito clinico, compreso qualsiasi effetto interattivo della trombolisi. L’accordo interosservatore è stato misurato con la statistica kappa, la sensibilità e la specificità. La relazione tra i segni precoci e l’esito clinico con o senza trombolisi è stata valutata con gli odds ratio calcolati e gli intervalli di confidenza al 95%.

Risultati: In 15 studi di accordo interosservatore (mediana di 30 scansioni CT e sei raters), la prevalenza di tutti i segni precoci di infarto era del 61% +/- 21 (deviazione standard). L’accordo interosservatore (statistiche kappa) variava da 0,14 a 0,78 per ogni segno di infarto precoce. La sensibilità e la specificità medie per il rilevamento di segni di infarto precoce con la CT erano 66% (range, 20%-87%) e 87% (range, 56%-100%), rispettivamente. L’esperienza ha migliorato il rilevamento, ma la conoscenza dei sintomi no. In 15 studi sui segni di infarto precoce e sull’esito (compresi sette studi sulla trombolisi) in 3468 pazienti, qualsiasi segno di infarto precoce ha aumentato il rischio di esito negativo (odds ratio, 3,11; intervallo di confidenza al 95%: 2,77, 3,49). Due studi che hanno cercato l’interazione tra i segni di infarto precoce e la trombolisi non hanno trovato alcuna prova che la trombolisi data in presenza di segni di infarto precoce abbia portato a un esito peggiore di quello dovuto ai soli segni precoci.

Conclusione: E’ necessario un ulteriore lavoro per determinare quali segni sono rilevati in modo più affidabile, se i sistemi di punteggio aiutano a migliorare il rilevamento e se ogni segno di infarto precoce dovrebbe influenzare le decisioni relative alla trombolisi.

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