Papilloma squamoso orale: uno sguardo sotto gli aspetti clinici, di fluorescenza e istopatologici

DISCUSSIONE

La trasmissibilità dell’HPV sia per inoculazione diretta che attraverso i rapporti sessuali è ampiamente riportata in articoli scientifici.(2-6) A causa di questa trasmissibilità dell’HPV esiste la possibilità di lesioni concomitanti nella regione orale e anogenitale, che devono essere identificate e trattate, e questo richiede un approccio clinico più profondo sull’anamnesi e sull’esame clinico.(2) Così, questo caso descrive la presenza di lesioni concomitanti nella regione orale e genitale, considerando che sull’anamnesi, la paziente ha lamentato la presenza della lesione orale per 6 mesi e ha anche riferito la rimozione chirurgica di un papilloma genitale 1 mese fa.

Le lesioni orali da HPV sono state associate ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro orale.(1-6) Pertanto, la diagnosi precoce è fondamentale per un trattamento adeguato e meno invasivo.(4) Tuttavia, Shin et al, e Lane et al, hanno segnalato la difficoltà di identificare e diagnosticare il differenziale tra le lesioni orali, soprattutto nelle fasi iniziali quando possono presentare una somiglianza clinica.(8,9) In questo senso, l’uso della fluorescenza a largo campo può essere utile in quanto, è approvato dall’agenzia sanitaria canadese e dalla FDA, proprio per l’identificazione delle lesioni orali, che possono essere impercettibili all’esame clinico.(7,8,10) L’identificazione delle lesioni con la fluorescenza ad ampio campo è dovuta alla visualizzazione del contrasto tra la fluorescenza del tessuto normale adiacente e la lesione.(7-10) In questo senso, una riduzione della fluorescenza, con comparsa di un’area scura, può essere correlata ad un’infiammazione o malignità,(7-10) che non è stata percepita in questo caso particolare. Sotto la fluorescenza, c’era una differenza discreta tra il modello verdastro fluorescente del tessuto normale adiacente e la lesione, che è dovuta all’ipercheratinizzazione e all’acantosi. La presenza di una fluorescenza rossastra può essere legata alla presenza di porfirine di origine batterica, che possono trovarsi sulla lesione.(10)

E’ da notare che l’esame di fluorescenza ad ampio campo è sicuro e non utilizza radiazioni ionizzanti, coloranti o contrasti, quindi questo esame evita potenziali rischi di danni al DNA o complicazioni allergiche.(7,10) Nello stesso senso, l’esame a fluorescenza è indolore perché non richiede il contatto del dispositivo con il tessuto esaminato, il che rende la procedura confortevole.(7,10) Inoltre, il dispositivo a fluorescenza ha un costo che rappresenta meno dell’1% del valore di un mammografo e poiché non richiede materiali di consumo come pellicole, aghi, contrasti, punzoni, lame o coloranti, l’uso di questo dispositivo può essere facilmente integrato nel sistema sanitario pubblico senza la necessità di grandi investimenti finanziari. Inoltre, come presentato in questo caso, l’esame è rapido con risultato in tempo reale e può essere eseguito nella stessa consultazione clinica.(7,10) Tuttavia, la tecnica di fluorescenza ad ampio campo richiede un ambiente buio per un’adeguata visualizzazione della fluorescenza. Inoltre, è necessario che i professionisti ricevano una formazione sulla tecnica di fluorescenza e la conoscenza delle variazioni tra gli aspetti di normalità e patologia da una prospettiva clinica e di fluorescenza.

Questo caso non presenta nell’istopatologia la presenza di koilocitosi, che potrebbe essere un segno patognomonico di infezione da HPV.(2,4) Tuttavia, la presenza di koilocitosi in sezioni istologiche di papilloma squamoso orale, secondo Jaju et al, e Candotto et al., può essere presente o meno senza compromettere la diagnosi finale.(1,2)

Dato l’aumento dei casi di infezione da HPV e la sua correlazione sia con lesioni benigne che con il cancro orale. Il nostro caso evidenzia l’importanza della diagnosi precoce delle lesioni. L’esame di fluorescenza ad ampio campo può aiutare nell’identificazione e fornire dati aggiuntivi per la diagnosi di papilloma squamoso. Tuttavia, misure come il consiglio di pratiche sessuali protette, la vaccinazione contro l’HPV e le regolari visite di screening costituiscono misure preventive efficaci e necessarie. Il gold standard per la diagnosi finale del papilloma squamoso orale è l’esame clinico e istopatologico. Inoltre, attualmente, il metodo biomolecolare attraverso la reazione a catena della polimerasi è la tecnica di laboratorio più adatta per determinare l’infezione virale e se esiste un coinvolgimento dei sottotipi HPV16 e HPV18, considerando che questa esistenza è legata ad un rischio maggiore di alterazioni maligne dei tessuti.

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