L’Istituto per la Ricerca sulla Creazione

Fino a poco tempo fa, quasi tutte le stampe della Bibbia di Re Giacomo includevano date nelle note marginali che aiutavano a collocare gli eventi biblici nel loro contesto cronologico. Usando questo come guida possiamo vedere che “Dio creò il cielo e la terra” nel 4004 a.c.; il Diluvio coprì la Terra nel 2348 a.c.; l’Esodo avvenne nel 1491 a.c.; Davide divenne re di Israele nel 1056 a.c.; e la nazione di Giuda fu portata in cattività nel 593 a.c.Ovviamente, i numeri sono utili per capire la sequenza e la tempistica degli eventi, ma da dove vengono e sono affidabili?

La cronologia fu derivata dall’arcivescovo James Ussher, e pubblicata per la prima volta nel 1650. Nato in Irlanda, salì rapidamente nei ranghi della Chiesa anglicana, rinomato per la sua erudizione, la padronanza delle lingue semitiche e classiche e la voluminosa conoscenza della storia. Ampiamente pubblicato su molti argomenti, la sua opera più importante fu “Gli Annali del Mondo”, che copriva e calendarizzava tutti gli eventi storici importanti, iniziando dalla creazione ed estendendosi fino alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.

Nella compilazione di questa storia, Ussher fece uso di ampie collezioni di documenti in Inghilterra e in tutta Europa. Alcuni di questi erano resoconti di prima mano di eventi che non furono mai ampiamente diffusi e da allora sono scomparsi.

Il suo interesse primario era la storia biblica e come gli eventi secolari la influenzarono, ma i suoi Annali includevano molte informazioni sui primi Romani, Greci, Persiani ed Egiziani, che non furono mai pubblicate altrove. Per secoli gli Annali sono stati un documento di fonte primaria. Parte del suo lavoro era una cronologia di eventi storici riferita alla cronologia biblica, che lui accettava come autorevole.

Il testo biblico non usa sempre una linea temporale lineare che abbraccia tutti i suoi episodi, ma fornisce molte informazioni cronologiche e sequenziali legate ad eventi che possiamo assolutamente datare dalla storia secolare. Ussher scelse come punto di partenza la data nota della morte di Nabucodonosor, e da lì lavorò avanti e indietro, usando i dati biblici come sua guida infallibile.

I calcoli non sono così semplici nella Bibbia come si potrebbe sperare. Fortunatamente, la Bibbia dà diversi grandi intervalli di tempo, che colmano le incertezze.

In realtà, i dati biblici sono gli unici dati affidabili per i periodi patriarcali, poiché i reperti archeologici sono notoriamente scarsi e vaghi. D’altra parte, adottare la scala temporale biblica ci permette di comprendere meglio i resti archeologici.

Mentre Ussher aveva accesso a documenti che non abbiamo più, numerose scoperte sono venute alla luce dopo Ussher, che migliorano la nostra comprensione. Ma nessuna di esse cambia le sue conclusioni in modo sostanziale. Ci sono stati più di 100 tentativi di stabilire una cronologia dopo Ussher, e ognuno di essi è leggermente diverso, ma tutti sono abbastanza vicini alla sua.

Il vescovo Ussher ha scritto i suoi Annali in latino, e una successiva traduzione inglese aveva numerose debolezze. Recentemente il collega di ICR Larry Pierce ha ritradotto il tomo di 1600 pagine di Ussher in forma moderna, includendo le scoperte più recenti come note a piè di pagina. Forse questo nuovo lavoro ristabilirà la cronologia di Ussher come uno strumento di ricerca standard, e per alcuni, ripristinerà la loro fiducia nel record biblico.

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