Tutti riconosciamo una buona foto di paesaggio quando ne vediamo una. Ma cos’è che rende una grande foto di paesaggio così grande? In questo video, il fotografo Doug McKinlay spiega i sette componenti chiave delle migliori foto di paesaggio:
1. Grande profondità di campo
Le grandi foto di paesaggio hanno una grande profondità di campo. Obiettivi come il Canon EF 24mm f/1.4L sono rinomati per la loro nitidezza che produce splendide foto di paesaggi. Con un obiettivo come questo, l’apertura ideale è tra f/8 e f/11.
2. Punto focale
Un buon punto focale è fondamentale per una buona foto di paesaggio. Come sottolinea McKinlay,
“Senza un punto focale le tue foto di paesaggio corrono il rischio di trasformarsi in vaste distese di nulla.”
Usa un punto focale nelle tue immagini di paesaggio.
Scegli qualsiasi cosa nell’inquadratura che ti sembra un buon punto di interesse e usala come punto focale.
3. Cielo
Alcuni fotografi credono che scattare in giornate limpide sia una necessità per ottenere grandi immagini di paesaggio. In realtà è vero il contrario. Spesso il tempo inclemente fa emergere le immagini migliori.
Il cielo è una componente chiave delle tue immagini di paesaggio.
Anche il cielo può essere una componente chiave delle tue foto di paesaggio. Potresti scegliere un cielo dominante o un primo piano dominante a seconda della scena e delle condizioni. Ma puoi anche cercare di incorporare dei riflessi nelle tue immagini.
I riflessi possono talvolta produrre immagini molto potenti.
Come sottolinea McKinlay,
“Fai attenzione ai riflessi. Nelle giuste condizioni possono fare delle immagini molto potenti.”
Infine, bisogna assolutamente mantenere la linea dell’orizzonte dritta. Questo è un errore capitale commesso dai dilettanti.
4. Regola dei terzi e linee guida
La regola dei terzi afferma semplicemente che se la tua immagine può essere divisa in nove rettangoli uguali, allora posizionare l’elemento chiave dell’immagine su uno dei quattro punti che si intersecano rende la composizione migliore.
Fai anche attenzione alla linea dell’orizzonte. Posizionala a due terzi o a un terzo dell’altezza, a seconda che sia più interessante il primo piano o il cielo.
Le linee guida attirano lo spettatore in un’immagine.
Il ruolo delle linee guida nelle tue foto è quello di attirare lo spettatore in un’immagine. Alla fine è quello che vuoi, no?
5. L’ora d’oro
La luce migliore da scattare è quella dell’ora d’oro. Questi momenti della giornata costituiscono la cosiddetta “golden hour”. Per scattare all’ora d’oro dovrai essere nel luogo da te scelto almeno un’ora prima. Questo ti darà abbastanza tempo per impostare, fare alcuni scatti di prova e ottenere le impostazioni di esposizione giuste.
6. Filtri
I filtri sono strumenti essenziali nell’arsenale del fotografo di paesaggi.
Da quando i fotografi sono stati affascinati dagli esterni, hanno anche affrontato il problema di bilanciare un’esposizione con cielo luminoso e primo piano scuro. Così, per pura necessità, è stato scoperto il filtro a densità neutra (ND). Un filtro ND graduato ha una delimitazione da chiaro a scuro, che rende possibile bilanciare un’esposizione di un cielo luminoso e un primo piano scuro.
L’altro filtro che ogni fotografo di paesaggi deve avere è un polarizzatore circolare (C-PL). Progettato per abbattere i riflessi e le riflessioni, questi filtri permettono di ottenere un colore più ricco e più vero e di ridurre i riflessi inutili nelle vostre immagini.
I filtri ND solidi permettono di rallentare l’otturatore e catturare esposizioni davvero lunghe.
Il terzo filtro che McKinlay raccomanda è un filtro ND solido. Questo è usato per esposizioni lunghe più creative, a volte in collaborazione con un C-PL. Questo permette di ottenere quelle scene cremose di cascate o paesaggi marini che si vedono così spesso.
Nota che un treppiede è uno strumento indispensabile per utilizzare la maggior parte dei filtri discussi sopra.
7. Spazio per migliorare
L’elemento finale di una grande foto di paesaggio è lo spazio per migliorare. Come dice McKinlay,
“La chiave è l’innovazione, la persistenza e l’apprendimento dai propri errori. Se non impari dai tuoi errori non migliorerai mai. Quindi accettali e analizzali.”
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