La Seconda Guerra Mondiale nel Pacifico

Origini

L’espansione giapponese in Asia orientale iniziò nel 1931 con l’invasione della Manciuria e continuò nel 1937 con un brutale attacco alla Cina. Il 27 settembre 1940, il Giappone firmò il Patto Tripartito con Germania e Italia, entrando così nell’alleanza militare conosciuta come “Asse”. Cercando di frenare l’aggressione giapponese e forzare il ritiro delle forze giapponesi dalla Manciuria e dalla Cina, gli Stati Uniti imposero sanzioni economiche al Giappone. Di fronte alla grave carenza di petrolio e di altre risorse naturali e spinto dall’ambizione di spiazzare gli Stati Uniti come potenza dominante nel Pacifico, il Giappone decise di attaccare le forze statunitensi e britanniche in Asia e di impadronirsi delle risorse del sud-est asiatico.

Bacino del Pacifico, espansione giapponese

Il 7 dicembre 1941 il Giappone lanciò un attacco a sorpresa sulla flotta statunitense del Pacifico a Pearl Harbor, nelle Hawaii. L’attacco danneggiò gravemente la flotta americana e impedì, almeno per il breve periodo, una seria interferenza americana nelle operazioni militari giapponesi. In risposta, gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone. Dopo la dichiarazione di guerra della Germania agli Stati Uniti, anche gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania..

Gli Stati Uniti dichiarano guerra

Teatro del Pacifico

Dopo l’attacco a Pearl Harbor, il Giappone ottenne una lunga serie di successi militari. Nel dicembre 1941, Guam, l’isola di Wake e Hong Kong caddero nelle mani dei giapponesi, seguite nella prima metà del 1942 da Filippine, Indie Orientali Olandesi (Indonesia), Malesia, Singapore e Birmania. Le truppe giapponesi invasero anche la neutrale Thailandia e spinsero i suoi leader a dichiarare guerra agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. Solo a metà del 1942 le forze australiane e neozelandesi in Nuova Guinea e quelle britanniche in India riuscirono a fermare l’avanzata giapponese.

Il punto di svolta nella guerra del Pacifico arrivò con la vittoria navale americana nella battaglia di Midway nel giugno 1942. La flotta giapponese subì pesanti perdite e fu respinta. Nell’agosto 1942 le forze americane attaccarono i giapponesi nelle isole Salomone, costringendo un costoso ritiro delle forze giapponesi dall’isola di Guadalcanal nel febbraio 1943. Le forze alleate conquistarono lentamente la supremazia navale e aerea nel Pacifico e si spostarono metodicamente di isola in isola, conquistandole e spesso subendo perdite significative. I giapponesi, tuttavia, difesero con successo le loro posizioni sulla terraferma cinese fino al 1945.
Nell’ottobre 1944, le forze americane iniziarono a riconquistare le Filippine dalle truppe giapponesi, che si arresero nell’agosto 1945. Lo stesso anno, l’United States Army Air Forces lanciò una campagna di bombardamenti strategici contro il Giappone. Le forze britanniche riconquistarono la Birmania. All’inizio del 1945, le forze americane subirono pesanti perdite durante le invasioni di Iwo Jima (febbraio) e Okinawa (aprile), un’isola di importanza strategica al largo della costa delle home islands giapponesi. Nonostante queste perdite e gli attacchi aerei giapponesi suicidi, noti come attacchi Kamikaze, le forze americane conquistarono Okinawa a metà giugno 1945.

Bomba atomica

Il 6 agosto 1945, la United States Army Air Force lanciò una bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima. Decine di migliaia di persone morirono nell’esplosione iniziale, e molte altre morirono in seguito per l’esposizione alle radiazioni. Tre giorni dopo, gli Stati Uniti lanciarono una bomba sulla città giapponese di Nagasaki. Le stime variano, ma almeno 120.000 civili morirono a causa delle due esplosioni. L’8 agosto, l’Unione Sovietica dichiarò guerra al Giappone e invase la Manciuria occupata dal Giappone.
Dopo che il Giappone accettò di arrendersi il 14 agosto 1945, le forze americane iniziarono a occupare il Giappone. Il Giappone si arrese formalmente agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e all’Unione Sovietica il 2 settembre 1945.

Autore(i): United States Holocaust Memorial Museum, Washington, DC

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