I gatti sono stati addestrati ad evitare uno shock passando da uno all’altro scomparto di una scatola a doppia griglia all’inizio di un segnale composto che consisteva in un tono basso e morbido e una luce lampeggiante. Dopo l’addestramento sul segnale composto sono state date prove di test non rinforzate sul solo tono e sulla sola luce. Con questa procedura la potenza relativa del suono e della luce è stata stabilita per gatti normali e per gatti privati di varie strutture nel loro sistema uditivo. Sulla base di questo e di altri esperimenti sussidiari qui riportati, diverse conclusioni sembrano giustificate:
1. Nei gatti normali il suono è uno stimolo prepotente rispetto alla luce. 2. La prepotenza del suono non dipende dall’intensità degli stimoli concorrenti. 3. Anche con circa il 90% delle fibre uditive di secondo ordine distrutte, il suono è ancora prepotente rispetto alla luce. 4. La rimozione bilaterale della corteccia uditiva non influenza la prepotenza del suono. 5. Una profonda sezione bilaterale della brachia del collicolo inferiore e piccole lesioni bilaterali negli apici dei collicoli inferiori aboliscono la prepotenza del suono. 6. La perdita della prepotenza del suono dopo lesioni del mesencefalo non è il risultato di un cambiamento della soglia assoluta del suono.