La conferenza di Albany, 1754

La conferenza di Albany, 1754

Da Albert Henry Smyth, editore. Gli scritti di Benjamin Franklin. Volume III. New York: The MacMillan Company, 1907. 203-207.

Luglio, 1754
Ragioni e motivi
Sulla base dei quali è stato formato il Piano di Unione

I commissari di alcune colonie del Nord, riuniti ad Albany, e considerando le difficoltà che hanno sempre accompagnato le misure generali più necessarie per la difesa comune o per il fastidio del nemico, quando dovevano essere portate avanti dalle varie assemblee particolari di tutte le colonie; alcune assemblee erano prima in disaccordo con i loro governatori o consigli, e i vari rami del governo non erano in grado di fare affari tra loro; altre coglievano l’occasione, quando era necessario il loro concorso, per insistere su leggi, poteri o punti preferiti, che pensavano non potessero essere ottenuti in altre occasioni, creando così dispute e litigi; un’assemblea aspettava di vedere cosa avrebbe fatto un’altra, temendo di fare più della sua parte, o desiderando di fare meno, o rifiutando di fare qualsiasi cosa perché il suo paese non era al momento così esposto come altri, o perché un altro ne avrebbe tratto un vantaggio più immediato; per l’una o l’altra di queste cause, le assemblee di sei delle sette colonie interpellate non hanno concesso alcun aiuto alla Virginia, quando è stata invasa dai Francesi, sebbene fossero state convocate di proposito e l’importanza dell’occasione fosse stata vivamente sollecitata; –considerando inoltre che uno dei principali incoraggiamenti ai Francesi, nell’invadere e insultare i domini britannici americani, era la loro conoscenza del nostro stato di disunione e della nostra debolezza derivante da tale mancanza di unione e che per questo motivo diverse colonie sono state, in tempi diversi, estremamente molestate e sottoposte a grandi spese sia di sangue che di tesori, che sarebbero rimaste in pace, se il nemico avesse avuto motivo di temere di attirare su di sé il risentimento e la potenza dell’insieme; – i suddetti commissari, considerando anche gli attuali sconfinamenti dei francesi e le conseguenze nefaste che ci si possono aspettare da essi, se non contrastati con la nostra forza, sono giunti a una risoluzione unanime; che un’unione delle colonie è assolutamente necessaria per la loro conservazione.

Il modo di formare e stabilire questa unione fu il punto successivo. Quando si considerò che le colonie raramente si trovavano tutte contemporaneamente nello stesso pericolo, o erano ugualmente vicine al pericolo, o ne erano ugualmente consapevoli; che alcune di esse avevano interessi particolari da gestire, con i quali un’unione avrebbe potuto interferire; e che erano estremamente gelose l’una dell’altra; si ritenne impraticabile ottenere un accordo congiunto di tutte le colonie per un’unione, in cui le spese e gli oneri della difesa di una qualsiasi di esse fossero divisi tra tutte; e se anche si potessero ottenere atti dell’assemblea di tutte le colonie a tale scopo, tuttavia, poiché ogni colonia, alla minima insoddisfazione, potrebbe abrogare il proprio atto, e quindi ritirarsi dall’unione, questa non sarebbe stabile, o tale da potervi fare affidamento; perché se una sola colonia si ritirasse, per il minimo disgusto, le altre potrebbero ritenere ingiusto e iniquo che, continuando nell’unione, si trovino a dover difendere una colonia che si rifiuta di sostenere la sua parte proporzionale, e quindi si ritirerebbero una dopo l’altra, finché il tutto non si sgretolerebbe nelle sue parti originali. Perciò i commissari giunsero ad un’altra risoluzione precedente, che era necessario che l’Unione fosse stabilita da un atto del Parlamento.

Poi procedettero ad abbozzare un Piano di Unione, cosa che fecero in modo semplice e conciso, sufficiente a mostrare i loro sentimenti sul tipo di unione che meglio si sarebbe adattata alle circostanze delle colonie, sarebbe stata più gradita al popolo e avrebbe promosso più efficacemente il servizio di Sua Maestà e l’interesse generale dell’impero britannico. Questo fu rispettosamente inviato alle assemblee delle varie colonie per essere esaminato e per ricevere le modifiche e i miglioramenti che avrebbero ritenuto opportuni e necessari; dopo di che fu proposto di trasmetterlo all’Inghilterra per essere perfezionato, e ne fu umilmente sollecitata l’istituzione.

Questo era il massimo che i commissari potevano fare.

Ragioni contro le unioni parziali

Fu proposto da alcuni commissari di formare le colonie in due o tre unioni distinte; ma per queste ragioni la proposta fu abbandonata anche da coloro che la fecero; cioè

1.In tutti i casi in cui la forza dell’insieme fosse necessaria per essere usata contro il nemico, ci sarebbe la stessa difficoltà di grado, per portare diverse unioni ad unirsi insieme, come ora le diverse colonie; e di conseguenza gli stessi ritardi da parte nostra e vantaggio per il nemico.
2.Ogni unione sarebbe separatamente più debole di quando è unita dall’insieme, obbligata a esercitare più forza, sarebbe oppressa dalle spese, e il nemico meno dissuaso dall’attaccarla.
3.Laddove particolari colonie hanno vedute egoistiche, come New York, riguardo al commercio e alle terre indiane; o sono meno esposte, essendo coperte da altre, come New Jersey, Rhode Island, Connecticut, Maryland; hanno capricci e pregiudizi particolari contro le misure belliche in generale, come la Pennsylvania, dove predominano i quaccheri; tali colonie avrebbero più peso in un’unione parziale, e sarebbero meglio in grado di opporsi e ostacolare le misure necessarie al bene generale, che se fossero inghiottite dall’unione generale.
4.Il commercio indiano sarebbe meglio regolato dall’unione del tutto che dalle unioni parziali. E siccome il Canada è sostenuto principalmente da questo commercio, se potesse essere messo nelle mani degli inglesi, come potrebbe essere se gli indiani fossero riforniti a condizioni moderate e da commercianti onesti nominati dal pubblico e che agiscono per esso, questo da solo contribuirebbe notevolmente all’indebolimento dei nostri nemici.
5.La creazione di nuove colonie verso ovest sull’Ohio e sui laghi, una questione di notevole importanza per l’aumento del commercio e del potere britannico, per spezzare quello dei francesi, e per la protezione e la sicurezza delle nostre attuali colonie, sarebbe meglio portata avanti da un’unione comune.
6. Si pensava inoltre che, riunendo frequentemente i commissari o i rappresentanti di tutte le colonie, le circostanze dell’insieme sarebbero state meglio conosciute e si sarebbe provveduto meglio al loro bene; e che le colonie avrebbero imparato a considerarsi non come tanti stati indipendenti, ma come membri dello stesso corpo; e quindi sarebbero state più pronte a prestarsi assistenza e sostegno a vicenda, e a fare diversivi a favore anche dei più lontani, e a unirsi cordialmente in qualsiasi spedizione a beneficio di tutti contro il nemico comune.

Queste sono state le principali ragioni e motivazioni per formare il Piano di Unione nella sua forma attuale. A cui si può aggiungere questo, che come l’unione delle –

Houghton Mifflin Company

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