Disposizione della città
L’area edificata di Kinshasa è divisa in zone industriali, residenziali e commerciali. Lungo il bordo occidentale della città centrale, una zona industriale (prima del 1966 chiamata Léo-Ouest) fiorisce vicino al sito del primo deposito stabilito dall’esploratore britannico-americano Sir Henry Morton Stanley. A est si trova il quartiere residenziale e amministrativo di Gombe, lungo il fiume, che ospita la maggior parte della popolazione europea e l’élite congolese; gli edifici del governo centrale e il quartiere delle ambasciate si trovano lì. Il settore orientale (conosciuto prima del 1966 come Léo-Est), di cui l’ampio Boulevard du 30-Juin forma l’arteria principale, è un’importante area commerciale. Il lungomare, lungo il bordo settentrionale di Kinshasa, è fiancheggiato da banchine e grandi magazzini. Ndolo, a est di Gombe, comprende un complesso di strutture portuali e stabilimenti industriali. Le aree più povere si estendono verso sud a est e a ovest di Kinshasa. Tra le città satellite di Kinshasa, Ndjili, a sud-est, è diventata una zona residenziale, mentre Kimpoko a monte è stata sviluppata come porto esterno. Durante gli anni ’70 ricchi uomini d’affari e politici hanno costruito palazzi, spesso di spettacolare opulenza, a Binza, un’area sulle colline occidentali che dominano la città.
C’è una varietà di stili architettonici a Kinshasa. Palazzi alti, banche lussuosamente arredate, negozi e uffici di grandi società e agenzie governative caratterizzano il centro della città. Alcuni risalgono a poco dopo la seconda guerra mondiale, ma i più importanti sono stati costruiti durante il boom economico dei primi anni ’70. Essi includono il Parlamento, il palazzo del presidente (costruito dai cinesi), la sede della società nazionale di trasmissione (Radio-Télévision Nationale Congolaise), l’International Trade Center, la sede dell’agenzia di commercializzazione dei minerali, e una torre incompiuta dedicata al leader nazionalista Patrice Lumumba. Ampie ville circondate da arbusti ornamentali e giardini fioriti, e spesso anche da alte mura e sbarre di ferro, si ergono su viali alberati e pavimentati che segnano i quartieri residenziali d’élite. Le abitazioni nelle comunità meno ricche sono spesso costituite da case in blocchi di cemento con tetti di latta e abitazioni a più unità su strade non asfaltate, spesso inaccessibili ai veicoli. Queste a loro volta lasciano il posto a rifugi assemblati frettolosamente e a percorsi accidentati nelle estese zone abusive della città, dove risiedono molti degli immigrati più recenti.