Il nome dell’oggetto può seguire la parola dell’incantesimo; Harry usa questa forma, come “Accio Firebolt”, per evocare la sua scopa. Sembra che sia un aiuto alla concentrazione, poiché l’incantatore dovrebbe concentrarsi molto sull’oggetto che viene evocato. All’inizio di Harry Potter e il Calice di Fuoco, la signora Weasley usa il disadorno “Accio!” per liberare i gemelli dai prototipi di caramelle incantate che stanno portando, prima che partano per la Coppa del Mondo di Quidditch, il che ci mostra che dare un nome all’oggetto da evocare non è sempre necessario.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’incanto di Evocazione è apparentemente abbastanza complesso. In Harry Potter e il Calice di Fuoco, apprendiamo che il professor Flitwick ha assegnato diversi libri sull’argomento per i compiti a casa, e Harry ha notevoli problemi con esso, non riuscendo a padroneggiarlo fino a poco prima del Primo Compito. Dopo che il compito è stato completato, il professor Flitwick apparentemente pensa che valga la pena discutere l’incanto dell’evocazione con Harry. Flitwick apparentemente ritiene che l’incanto di Harry sia stato eseguito perfettamente, il che, insieme al desiderio di Flitwick di discuterne, ci porterebbe a pensare che questo incanto sia raramente eseguito correttamente.
Ci si deve chiedere cosa possa rendere questo apparentemente semplice incanto una preoccupazione così grande. Una possibilità è che il fascino richieda una completa consapevolezza di ciò che si sta evocando, dove si trova e dove si vuole che finisca. Questo sarebbe particolarmente vero quando l’oggetto che viene evocato, come la scopa di Harry, è fuori dalla vista. Abbiamo già determinato che molti incantesimi, in particolare Portus, Apparizione, l’incantesimo Patronus e Riddikulus, richiedono un significativo sforzo mentale; quindi non è improbabile che l’incantesimo di Evocazione, e probabilmente l’analogo incantesimo di Bando, richiedano anche un significativo sforzo mentale. È del tutto possibile che l’uso del nome di ciò che si sta evocando sia solo un aiuto alla concentrazione; che sia l’immagine mentale di ciò che si desidera evocare ad essere il fattore determinante per il funzionamento o meno di questo incanto.