Lo scopo di questa revisione è di riassumere le prove attuali di un’associazione tra i livelli circolanti di proteina C-reattiva (CRP) e il rischio di cancro, e di valutare se elevati livelli circolanti di CRP causano il cancro. Inoltre, la revisione fornisce informazioni di base sulla risposta in fase acuta, l’infiammazione cronica, la biologia molecolare, la funzione e la misurazione della CRP, i livelli circolanti di CRP in salute e malattia, il principio della randomizzazione mendeliana, l’associazione tra i livelli circolanti di CRP e la prognosi del cancro e i biomarcatori del cancro. Nel Copenhagen General Population Study di circa 63.500 individui, la distribuzione dei livelli circolanti di CRP era marcatamente sbilanciata a destra con il 97% dei partecipanti con livelli di CRP<10 mg/L. La concentrazione mediana di CRP nel plasma era di 1,53 mg/L (IQR, 1,14-2,51) e il 34% dei partecipanti aveva livelli di CRP circolanti di ≥2 mg/L. Gli studi epidemiologici suggeriscono che nei pazienti con diversi tipi di tumori solidi, elevati livelli circolanti di CRP sono associati a una prognosi sfavorevole, mentre in individui apparentemente sani della popolazione generale, elevati livelli di CRP sono associati a un aumentato rischio futuro di cancro di qualsiasi tipo, cancro ai polmoni e possibilmente cancro colorettale, ma non cancro al seno o alla prostata. La robusta associazione tra i livelli circolanti di CRP e il rischio di cancro può essere dovuta a (1) causalità: elevati livelli di CRP causano il cancro, (2) causalità inversa: il cancro occulto aumenta i livelli di CRP, (3) o confondimento: un terzo fattore, ad esempio l’infiammazione, aumenta sia i livelli di CRP che il rischio di cancro. Gli studi epidemiologici genetici (studi di randomizzazione mendeliana), che hanno esaminato l’associazione tra polimorfismi genetici che influenzano i livelli circolanti di CRP e il rischio di cancro, suggeriscono che i livelli circolanti di CRP non causano il cancro. Una mancanza di causalità tra livelli elevati di CRP e aumento del rischio di cancro, tuttavia, non invalida il potenziale uso clinico di livelli leggermente aumentati di CRP per prevedere il rischio di alcuni tipi di cancro, e per migliorare la stadiazione e l’assegnazione del trattamento in pazienti con diagnosi di cancro. Infatti, in uno studio sulla popolazione generale, gli individui con livelli di CRP nel quintile più alto rispetto a quello più basso avevano un rischio 1,3 volte maggiore di cancro di qualsiasi tipo e un rischio 2 volte maggiore di cancro ai polmoni. Tra gli individui con diagnosi di cancro durante il periodo di studio, gli individui con un alto CRP basale (> 3 mg/L) avevano un rischio maggiore dell’80% di morte precoce rispetto a quelli con bassi livelli di CRP (< 1 mg/L). Di conseguenza, le pazienti con cancro al seno invasivo e livelli di CRP>3 mg/L alla diagnosi avevano un rischio 1,7 volte maggiore di morte per cancro al seno rispetto alle pazienti con livelli di CRP<1 mg/L alla diagnosi.