Deathstalker

Un deathstalker che mangia un grillo in cattività

Neurotossine in L. quinquestriatus includono:

  • Clorotossina
  • Caribdotossina
  • Scilatossina
  • Agitossine di tipo uno, due e tre

Pericoli

Lo sterminatore è una delle specie di scorpioni più pericolose. Il suo veleno è una potente miscela di neurotossine, con una bassa dose letale. Mentre una puntura di questo scorpione è straordinariamente dolorosa, normalmente non ucciderebbe un umano adulto sano. Tuttavia, i bambini piccoli, gli anziani o gli infermi (come quelli con problemi di cuore e quelli che sono allergici) sono molto più a rischio. Qualsiasi avvelenamento corre il rischio di anafilassi, una reazione allergica potenzialmente pericolosa per la vita al veleno. Uno studio da Israele mostra un alto tasso di pancreatite dopo l’avvelenamento. Se una puntura di Leiurus quinquestriatus si rivela mortale, la causa della morte è di solito l’edema polmonare.

L’antiveleno per il trattamento delle punture di deathstalker è prodotto dalle compagnie farmaceutiche Twyford (tedesca) e Sanofi Pasteur (francese), e dal Centro di produzione di antiveleno e vaccini di Riyadh. L’avvelenamento da deathstalker è considerato un’emergenza medica anche con il trattamento antiveleno, poiché il suo veleno è insolitamente resistente al trattamento e tipicamente richiede grandi dosi di antiveleno.

Negli Stati Uniti e in altri paesi al di fuori della gamma tipica del deathstalker, c’è l’ulteriore fattore complicante che nessuno degli antiveleni esistenti è approvato dalla Food and Drug Administration (o agenzie equivalenti) e sono disponibili solo come farmaci sperimentali (IND). Le forze armate statunitensi mantengono una domanda di farmaco sperimentale per l’antiveleno AVPC-Riyadh in caso di avvelenamento dei soldati nel teatro operativo della guerra del Golfo, e la Florida Antivenin Bank, gestita dal Miami-Dade Fire Rescue Department, mantiene l’antiveleno Scorpifav di Sanofi Pasteur per il deathstalker.

Usi

Deathstalker in Negev Desert, Israel.

Articolo principale: Clorotossina

Un componente del veleno del deathstalker, il peptide clorotossina, ha mostrato un potenziale per il trattamento dei tumori cerebrali umani. Ci sono state anche alcune prove che dimostrano che altri componenti del veleno possono aiutare nella regolazione dell’insulina e potrebbero essere utilizzati per trattare il diabete.

Nel 2015 sono iniziati i test clinici sull’uso della clorotossina con una molecola fluorescente attaccata come “vernice” del tumore al cervello (BLZ-100), per contrassegnare le cellule cancerose in tempo reale durante un’operazione. Questo è importante nella chirurgia del cancro al cervello, dove è vitale sia rimuovere il maggior numero possibile di cellule cancerose, ma non rimuovere il tessuto sano necessario per il funzionamento del cervello. Negli esperimenti preclinici sugli animali la tecnica potrebbe evidenziare cluster estremamente piccoli di appena 200 cellule tumorali, rispetto all’uso standard della risonanza magnetica, con un limite inferiore superiore a 500.000.

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