Cassino

Cassino, latino Casinum, città, regione Lazio, Italia centrale. Cassino si trova lungo il fiume Rapido ai piedi del Monte Cassino, 87 miglia (140 km) a sud-est di Roma. Ha avuto origine come Casinum, una città dell’antico popolo dei Volsci su un sito adiacente alla città moderna, sulle pendici inferiori della montagna. Casinum passò sotto il controllo romano nel 312 a.C. e da allora prosperò. Divenne una sede vescovile nel V secolo d.C., ma soffrì duramente a causa delle successive incursioni barbariche. Nel 529 San Benedetto di Nursia stabilì il nucleo del suo famoso monastero sulla cima del Monte Cassino. Un residuo della città sottostante rimase fino a quando fu abbandonata dagli abitanti rimasti verso l’866 per il sito attuale, originariamente chiamato Eulogomenopoli, poi San Germano, e dal 1871 Cassino. L’insediamento fu rafforzato nel IX secolo dalla costruzione della Rocca Ianula (fortezza), dove nel 1139 papa Innocenzo II fu assediato e catturato da Ruggero II di Sicilia, e dove nel 1230 papa Gregorio IX fece pace con l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II. Fu saccheggiata dalle truppe francesi nel 1799.

Monte Cassino: Monastero benedettino
Monte Cassino: Monastero benedettino

Il restaurato monastero benedettino di Monte Cassino, Italia.

© kenzo/Fotolia

Il monastero benedettino, preso d’assalto dai Longobardi nel 589, dai Saraceni nell’884 e dai Normanni nel 1030 e temporaneamente abbandonato, fu ogni volta rifondato sul sito originale. Casa madre del monachesimo occidentale, fu durante il Medioevo un centro eccezionale delle arti e del sapere. Paolo Diacono (720-799 circa) vi scrisse la sua storia dei Longobardi, fondando una lunga tradizione di erudizione storica; e la radicale ricostruzione dell’abbazia nell’XI secolo da parte dell’abate Desiderio (poi Papa Vittorio III) fu un evento importante nella storia dell’architettura italiana. Nel 1349 gli edifici subirono un grave terremoto, e la chiesa e il monastero furono quasi interamente ricostruiti nei secoli XVI e XVII.

Durante la seconda guerra mondiale (1944) Cassino era un punto chiave della linea difensiva invernale tedesca (Garigliano-Sangro) che bloccava l’avanzata degli Alleati verso Roma. All’inizio di gennaio 1944 la 5a Armata degli Stati Uniti conquistò una posizione di fronte a Cassino attraverso il fiume Garigliano. L’eroica lotta delle truppe alleate incontrò l’eroica resistenza tedesca in tre selvagge battaglie. Il 15 febbraio gli alleati bombardarono e demolirono il monastero benedettino, credendo erroneamente che i tedeschi lo avessero occupato e fortificato. In realtà, i tedeschi furono in grado di rimuovere sia i monaci che i tesori dell’abbazia; e, dopo la fine dei bombardamenti, occuparono e fortificarono le rovine. Un mese dopo gli aerei alleati sganciarono 1.400 tonnellate di bombe su Cassino, lasciando la città così piena di macerie che i carri armati non poterono operare fino a quando i bulldozer non aprirono loro la strada. Finalmente a metà maggio gli alleati sfondarono le linee tedesche e, raggiunti pochi giorni dopo dalle forze che uscivano dalla testa di ponte di Anzio, furono in grado di prendere Roma. I cimiteri di guerra tedeschi e alleati, ancora visitati da migliaia di persone ogni anno, segnano le scene dei combattimenti.

Dopo la guerra, sia la città che l’abbazia furono ricostruite sui loro siti precedenti, la città su un piano completamente nuovo, l’abbazia seguendo sostanzialmente le linee del suo predecessore. Poco o niente dei dettagli decorativi dell’abbazia era recuperabile, ma le famose porte di bronzo, fuse a Costantinopoli per l’abate Desiderio nel 1066, furono trovate e restaurate. Gli archivi, la biblioteca e alcuni dipinti furono salvati. Dell’antica Casinum gli unici monumenti degni di nota sono l’anfiteatro, il teatro e le rovine della Cappella del Crocifisso, un mausoleo romano convertito in chiesa nel X secolo. Della città medievale si scorge poco più che il sito della città alta, raggruppato intorno alle rovine della Rocca Ianula.

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