Il barone Georges Eugène Haussmann (1809-1891), come prefetto francese della Senna, realizzò sotto Napoleone III un enorme programma di rinnovamento urbano della città di Parigi.
Durante l’amministrazione del barone Haussmann, 71 miglia di nuove strade, 400 miglia di marciapiedi e 320 miglia di fogne furono aggiunte a Parigi; 100.000 alberi furono piantati e furono costruite abitazioni, ponti ed edifici pubblici. Eletto membro dell’Académie des Beaux-Arts nel 1867, l’anno dell’Esposizione Internazionale di Parigi, Haussmann dichiarò: “La mia qualifica? Sono stato scelto come artista della demolizione” (Memorie, 3 volumi, 1890-1893).
Indubbiamente Haussmann distrusse una parte considerevole della città storica, ma lo scopo era quello di abbattere i peggiori bassifondi e scoraggiare le rivolte, rendere la città più accessibile, ospitare le nuove ferrovie e abbellire Parigi. Lunghi e rettilinei viali per le parate e per la circolazione del traffico potevano anche sventare gli aspiranti rivoltosi, dato che la folla non poteva difendere i viali così facilmente come i vicoli barricati dei bassifondi.
Georges Eugène Haussmann era nato a Parigi. Estremamente ambizioso, studiò legge solo con l’obiettivo di diventare un amministratore nel corpo prefettizio. Fu nominato prefetto della Senna nel 1853.
L’istigatore dell’abbellimento di Parigi fu Napoleone III, che ammirava Londra, specialmente le sue piazze. Un tale programma di abbellimento avrebbe inoltre stimolato le banche e risolto i problemi di disoccupazione. Haussmann spese un totale di 2.115.000.000 franchi, l’equivalente di 1,5 miliardi di dollari nella valuta odierna.
Haussmann iniziò continuando la Rue de Rivoli come un grande collegamento est-ovest attraverso Parigi e sviluppando le aree del Louvre e delle Halles. Portò un ingegnere competente di nome Alphand da Bordeaux per continuare lo sviluppo del Bois de Boulogne. Altre conoscenze furono introdotte nell’amministrazione, in particolare nella costruzione delle famose fogne. Le fogne, anche se sotterranee, non passarono inosservate; Haussmann fece in modo che diventassero luoghi di spettacolo e fornì persino il trasporto per la loro visualizzazione. Un critico considerò cinicamente le fogne “così belle che qualcosa di veramente grande dovrebbe accadere in esse” (Memoires).
Tre quarti dell’I ˆle de la Cité furono distrutti per creare un’area centrale per il Palazzo di Giustizia e le sedi e caserme della polizia. Il Boulevard de Sebastopol, che inizia alla Gare de l’Est, fu esteso attraverso la I ˆle per fornire un percorso nord-sud attraverso Parigi. La Gare du Nord era collegata al quartiere degli affari dalla Rue La Fayette. Strade radiali collegavano il centro della città alla periferia. La cintura verde intorno alle fortificazioni che collegava il Bois de Boulogne a ovest al Bois de Vincennes a est non si materializzò.
Haussmann fu costretto a ritirarsi nel 1869, dopo aver ceduto ai suoi critici, che lo accusavano di “Haussmannomania”, spese pesanti e mancanza di rispetto per le leggi che governano la finanza. Uno dei suoi ultimi atti per Napoleone III fu la stesura di un proclama per l’assedio di Parigi nel 1870.
Altre letture
J.M. e Brain Chapman, The Life and Times of Baron Haussmann: Paris in the Second Empire (1957), è un buon background, anche se pieno di opinioni, soprattutto sull’Opéra di Garnier, e non ben illustrato. Sigfried Giedion, Spazio, tempo e architettura: The Growth of a New Tradition (1941; 5a ed. 1967), contiene illustrazioni superiori. Vedi anche David H. Pinkney, Napoleone III e la ricostruzione di Parigi (1958). □